
Date e orari
Da definire.
Costo
40 euro + 5 euro per la partecipazione alla jam session
Una rotazione della nostra colonna e dei nostri arti lungo il proprio asse che si propaga progressivamente verso il resto del nostro corpo. Questo movimento tridimensionale può aprire nuovi mondi di possibilità nell’interazione con il nostro partner durante la danza. Durante questo incontro focalizzeremo l’attenzione su questo aspetto e alle sue possibili applicazioni, alle qualità che può donare e alle possibilità che può offrirci. A seguire jam session.
La contact improvisation (CI) è una tecnica di danza che mette al centro la ricerca di nuove possibilità di movimento a partire dal contatto fisico e sensoriale con l’altro. Fondata nel 1972 dal coreografo americano Steve Paxton è di fatto un sistema di movimento basato prevalentemente sull’improvvisazione dove la relazione tra i corpi che si incontrano è regolata da leggi fisiche: gravità, forza centrifuga, inerzia.
La pratica mira a dilatare il mondo propriopercettivo di ciascuno, liberando la tensione muscolare in eccesso per entrare in un flusso naturale di movimento e in una nuova qualità di incontro con l’altro. Una delle finalità principali è permettere al corpo di aprirsi completamente all’universo sensoriale inibendo via via le sovrastrutture mentali (giudizi e commenti): l’allenamento consiste nel mantenere la propria attenzione sulle risposte percettive della pelle, dei muscoli, e delle ossa per osservarne in qualche modo il comportamento.
Spesso il compito è facilitato da alcune azioni semplici ma precise come rotolare, spingere, tirare, strisciare, scivolare, cadere, essere capovolto, seguire un punto di contatto fisico, sostenere o consegnare il peso a un partner.
Durante le sessioni di contact improvisation non c’è una finalità performativa perché i dialoghi spontanei di movimento che vanno costituendosi evolvono secondo logiche imprevedibili: la pratica è per lo più esperienziale e prevede di acquisire progressivamente attenzione, fiducia, in se stessi e negli altri, e cura reciproca nel rapporto di incontro.
Grazie a queste sperimentazioni il corpo acquisisce diverse estensioni: può diventare massa, volume, peso, superficie. La tecnica della contact improvisation si basa su principi semplici ma evolve rapidamente man mano che il corpo raggiunge uno stato di piena disponibilità e fiducia nei confronti di ciò che succede nell’immediatezza. La dimensione dell’intuizione è infatti fondamentale e viene continuamente coltivata sia in relazione a se stessi che nei confronti del partner.
Le jam che spesso accompagnano le sessioni diventando quindi dialoghi fisici spontanei e sorprendenti con diverse qualità: meditativi, lenti, veloci, altamente energetici, atletici. Presto l’incontro si trasforma in un gioco dove i partner si divertono a sperimentare nuovi equilibri e nuove organizzazioni dinamiche. la danza diventa quindi una incontro autentico rinnovato costantemente dalla voglia di incontrarsi secondo un nuovo schema, sfidando paure, timori e pudori. La contact improvisation non richiede conoscenze pregresse nel campo della danza e del movimento ed è consigliata a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco in un dialogo corporeo. Il lavoro è sempre progressivo: ognuno è invitato a partire dall’ascolto di sé, delle proprie capacità di movimento e dei propri limiti, per poi metterli a disposizione nell’incontro con l’altro.
Il corso è tenuto da Davide Casiraghi, se vuoi saperne di più visita il suo sito sulla Contact Improvisation.
Sotto trovi il link giallo per richiedere informazioni e partecipare al corso con Davide Casiraghi.
Sei arrivato qui per curiosità perché non sapevi cos’è la Contact Improvisation? Allora lasciati incuriosire dagli altri corsi, workshop e lezioni di Dancing House Trieste!